Mastri mugnai dal 1955
Sanluri

Le Feste della Tradizione Sarda: Un viaggio nell’anima dell’Isola

La Sardegna, terra ricca di storia, cultura e tradizioni, è conosciuta anche per le numerose feste della tradizione sarda che onorano le radici profonde del suo popolo. Queste celebrazioni si svolgono durante tutto l’anno e rappresentano momenti fondamentali per ricordare e omaggiare ciò che costituisce l’anima dell’isola: secoli di storia che hanno plasmato la lingua, i costumi tradizionali sardi, i modi di fare, la gastronomia e tanto altro.

Partecipare, anche solo a una di queste feste, significa entrare nell’essenza della Sardegna, incantarsi davanti ai più vari riti, balli sardi, cibi tradizionali e musiche che rievocano il passato come il canto a tenore e il suono delle launeddas, strumenti simbolo della cultura musicale sarda. Ogni angolo dell’isola custodisce la propria festività caratteristica, che racchiude la storia di un territorio unico. Vediamo insieme alcune delle feste tradizionali della Sardegna più emblematiche.

Festa di Sant’Efisio: lo spettacolare celebrazione delle tradizioni sarde – Cagliari

Uno degli eventi più attesi in Sardegna è la Festa di Sant’Efisio, che si celebra ogni anno dal 1° al 4 maggio. Questa festa religiosa, che ha luogo a Cagliari, è una delle più grandi e antiche dell’isola e richiama migliaia di fedeli e turisti.

La processione in onore di Sant’Efisio è un corteo spettacolare che attraversa le strade della città e raggiunge il santuario di Sant’Efisio, situato nella località di Pula. Durante la processione donne, uomini e bambini indossano costumi sardi tradizionali, mentre centinaia di cavalieri, i Campidanesi, i Miliziani e la Guardiana accompagnano il corteo. Questa sinergia di colori, petali di rose, costumi, i suoni delle launeddas, antichi strumenti a fiato, e i canti religiosi de is goccius rendono unica questa celebrazione che dal 1652, testimonia la fede e la gratitudine verso il santo a cui viene riconosciuto il merito di aver salvato la città di Cagliari dalla pestilenza.

La Cavalcata Sarda – Sassari

La Cavalcata Sarda è il più grande evento laico della Sardegna e si svolge a Sassari ogni penultima domenica di maggio.

Questa parata è un tripudio di folklore sardo: si sviluppa al ritmo del calpestio dei cavalli e sulle note dei cantanti a tenore. I cavalieri e le amazzoni di tutta l’isola si incontrano per dar vita a una magica celebrazione dell’anima sarda: dallo spettacolo delle pariglie, in cui i cavalieri sfrecciano sui cavalli eseguendo evoluzioni acrobatiche, allo sfilare delle maschere caratteristiche dell’entroterra sardo: Mamuthones, Issohadores, Boes e Merdules. L’evento rappresenta dunque l’incontro delle varie peculiarità identitarie della Sardegna.

La Corsa degli Scalzi: tra le feste della tradizione sarda più amate – Oristano

Tra fine agosto e i primi di settembre, religione e folklore sardo si fondono nella spettacolare Corsa degli Scalzi. I curridoris, uomini di tutte le età, vestiti con il saio bianco e a piedi nudi, portano ‘in spalla’ il simulacro di Santu Srabadori, che riproduce il Cristo nella sua Trasfigurazione. Questo fiume di persone, ‘l’esercito di Salvatore’, guidato da un portabandiera, corre dalla parrocchiale di Santa Maria Assunta a Cabras fino al piccolo villaggio di San Salvatore di Sinis, percorrendo sette chilometri senza sosta.

I corridori oggi rappresentano i ‘protettori’ della comunità cabrarese e rievocano un fatto storico-religioso, risalente al 1619, di difesa contro un’invasione dei mori, poiché la costa di Cabras veniva spesso assaltata dai saraceni provenienti dal mare. I cabraresi, per evitare l’avanzata dei saraceni e per salvare la statua di Santu Srabadori, pensarono a un piano: affrontare la lunga fuga di corsa legandosi ai piedi nudi dei rami di frasche, così da sollevare più polvere possibile e sembrare molto più numerosi di quanto fossero in realtà. Lo stratagemma funzionò, in quanto gli invasori, spaventati all’idea di trovarsi di fronte a un grande esercito, si ritirarono. Il villaggio e il simulacro furono così salvati.

Faradda di li Candareri – Sassari

Un’atmosfera carica di passione e devozione avvolge Sassari durante la ‘festha manna’, l’evento per eccellenza della città. È un momento di valori autentici, di identità condivisa e di profonda espressione della comunità. Protagonista è la Faradda di li Candareri, la Discesa dei Candelieri, una spettacolare processione danzante in cui grandi colonne di legno, ceri votivi e simbolici, vengono portati lungo le vie storiche della città. Dal 2013, questa celebrazione unica è riconosciuta Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO.

Da cinque secoli, la Faradda di li Candareri rinnova ogni anno il voto alla Madonna Assunta. Le prime celebrazioni documentate risalgono al XIII secolo, quando le corporazioni dei mestieri della città offrivano i ceri votivi alla Madonna di mezz’agosto. Nel tempo, alla tradizionale offerta si è aggiunto un significato più profondo: il voto alla Vergine per la sua intercessione durante un’epidemia di peste. Da allora, la celebrazione si è mantenuta intatta nella sua essenza. Oggi, i grandi ceri protagonisti della processione sono una decina, ciascuno rappresenta un gremio, ossia una corporazione di mestieri: calzolai, contadini, fabbri, falegnami, macellai, massai, muratori, ortolani, piccapietre, sarti e viandanti.

La Festa del Redentore – Nuoro

Ogni anno, a fine agosto, decine di migliaia di persone si radunano per partecipare a uno degli eventi più iconici della Sardegna: la Sagra del Redentore di Nuoro. Nata come celebrazione della statua del Redentore, che dal 1901 domina la città dalla cima del Monte Ortobene, questa festa ha assunto nel tempo una duplice anima, unendo tradizione religiosa e folklore. L’evento si articola in due momenti principali: le solenni celebrazioni religiose e la spettacolare sfilata di gruppi folkloristici in abiti tradizionali, provenienti da tutta l’Isola.
Il 29 agosto i fedeli si radunano davanti alla cattedrale di Santa Maria della Neve, dove l’incontro è accompagnato dai gosos, canti sacri in nuorese. Da qui prende il via un lungo pellegrinaggio di circa sei chilometri, con tredici stazioni, che conduce fino alla cima del Monte Ortobene. Infine, Sulla vetta del Monte vengono rievocati la posa e la benedizione della statua, insieme alla consacrazione del monte.
La Sagra del Redentore rappresenta l’essenza della Barbagia, una terra che custodisce gelosamente le sue tradizioni e i suoi paesaggi selvaggi.

Sa Sartiglia: una delle più caratteristiche feste della tradizione sarda – Oristano

Una delle feste più caratteristiche della Sardegna è senza dubbio Sa Sartiglia, che si svolge a Oristano durante il periodo di Carnevale. Questa tradizione nacque nel Medioevo come spettacolo organizzato per divertire sia i possidenti che il popolo, in occasione di vittorie, incoronazioni o visite di sovrani. Da allora vengono rievocati tutti i riti, tra cui la vestizione de su componidori, il capocorsa, che secondo la tradizione simboleggia la trasfigurazione del cavaliere in una figura soprannaturale.
Sa Sartiglia regala uno spettacolo equestre: una corsa in cui i cavalieri, mascherati e vestiti con eleganti abiti di foggia sardo-spagnola, tentano di infilzare con una spada una stella forata al centro e sospesa a mezz’aria.

Le corse alla stella sono due: la domenica di Carnevale, con la partecipazione del gremio (associazione/corporazione di lavoratori) dei Contadini, e il martedì grasso, con il gremio dei Falegnami. Subito dopo le corse, ha luogo l’esibizione de sa pariglia: la particolare corsa equestre dove i cavalieri, due o tre accostati fra di loro, praticano delle evoluzioni acrobatiche in groppa ai cavalli in corsa.
La Sartiglia rappresenta una celebrazione della storia e del folklore sardo, ma anche della passione ancestrale per l’equitazione.

Le feste della tradizione sarda sono molto più di semplici eventi folkloristici: rappresentano l’espressione viva della cultura, delle tradizioni e dell’identità dell’Isola. Ognuna di queste celebrazioni racconta una storia che affonda le radici in tempi lontani, intrecciandosi con la religiosità, la vita rurale e le antiche credenze del popolo sardo.

Partecipare a queste feste è un modo per custodire le antiche tradizioni della Sardegna, entrando in contatto con la sua anima autentica: un’esperienza indimenticabile che rimarrà vividamente impressa nella memoria di chi le vive, anche solo una volta.

Leggi altri articoli

Contattaci

Lavora con noi

Inoltra la tua candidatura spontanea e raccontaci di te