La prima tappa di questo nostro tour della cucina dell’Isola contemporanea vede come protagonista la filosofia culinaria di Davide Atzeni: Cucina Creativa, Sarda, a mano libera e a passo d’uomo.
Nel cuore della Sardegna, tra le colline della Marmilla, si trova un luogo dove il grano è più di un semplice alimento: è un simbolo di identità, tradizione e passione tramandata da generazioni. Qui comincia il viaggio culinario di Davide Atzeni, un maestro della cucina, che porta a tavola l’amore per la sua terra.
Nato nel 1986 a San Gavino Monreale, chef Atzeni ha trascorso anni preziosi in giro per il mondo perfezionando le sue abilità culinarie. Como e Parigi (“Grand Véfour del Palais Royale du Louvre”), in particolare, sono state tappe fondamentali per la definizione della sua filosofia culinaria.
Tuttavia, è stato il richiamo delle sue radici a riportarlo a Sanluri, la terra del grano. Qui, Atzeni ha dato vita al suo ristorante, Coxinendi, insieme alla compagna Sara Serpi, dove la filosofia culinaria di Davide prende vita: “a mano libera e a passo d’uomo”. Si tratta di una promessa, un impegno a creare piatti unici che rispecchiano l’anima della sua terra, attraverso ingredienti locali di prima qualità e il rispetto profondo per le tradizioni culinarie.
È qui che la sua storia si intreccia con quella di F.lli Cellino, che dal 1955 porta avanti la tradizione cerealicola della Marmilla, l’antico granaio d’Italia. Da questa unione, lo chef Atzeni crea una nuova ricetta: i Malloreddus n.363 F.lli Cellino “Al Bronzo” allo “zabaione” di bottarga e carciofini fritti.
Attraverso il Metodo Alma®, dal latino “anima”, F.lli Cellino esalta la purezza e l’intensità del grano raggiungendo l’anima del chicco. Grazie anche alla doppia decorticazione diamantata, la nuova Linea al Bronzo, assume un colore brillante e un sapore intenso.
Scopri con noi la sua ricetta, un invito a gustare la Sardegna ad ogni morso:
Ricetta Malloreddus n.363 F.lli Cellino “Al Bronzo” allo “zabaione” di bottarga e carciofini fritti di Davide Atzeni
Ingredienti
- 250g di Malloreddus grandi n°363 “Al Bonzo” F.lli Cellino
- 70g di Bottarga grattata
- 20g di Olio di oliva
- Olio di semi q.b.
- 2 Carciofi
Procedimento
- Taglia i carciofi in quarti e cuocili in acqua, vino e sale fino a ottenere una consistenza simile a un sott’olio. Successivamente, asciugali bene e friggili in olio di semi fino a renderli dorati e croccanti.
- In una pentola capiente, porta a ebollizione abbondante acqua salata e cuoci i Malloreddus per circa nove minuti o fino a quando sono al dente.
- Mentre la pasta cuoce, prepara lo “zabaione” di bottarga: in un contenitore, mescola la bottarga grattugiata con l’olio di oliva e un mestolo di acqua di cottura della pasta.
- Frulla il tutto con un frullatore a immersione fino a ottenere una consistenza cremosa.
- Scola i Malloreddus e trasferiscili in una padella. Versa sopra lo “zabaione” di bottarga e mantieni il fuoco dolce, saltando la pasta finché la bottarga non si addensa leggermente.
- Aggiungi i carciofi fritti alla pasta e mescola delicatamente.
- Impiatta i Malloreddus, con i carciofi fritti rimasti e gusta con amore la ricca e avvolgente combinazione di sapori sardi.